Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:01:22

Vendola, assoluzione e lacrime di gioia

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Giustizia e politica, si sa, ultimamente non vanno spesso d’accordo; soprattutto quando si parla di Silvio Berlusconi. In questo caso, però, ci ritroviamo a parlare di una vicenda finita bene, sia per quanto riguarda l’imputato che per la serenità con cui è stata condotta e commentata l’indagine.

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“Sono felice, mi è stata restituita la vita, l’innocenza. Dopo l’assoluzione, penso di cominciare la cavalcata delle primarie. Finora sono stato frenato. Posso cominciare quindi oggi, anche se ho uno svantaggio. Trasformerò lo svantaggio in vantaggio. Ho due Golia ma spero che questa volta vinca Davide”. Queste le parole con cui un commosso Nichi Vendola ha commentato, all’uscita dal tribunale di Bari, la sentenza di assoluzione in merito al processo che lo vedeva accusato di abuso d’ufficio. Intorno alle ore 10.15 di questa mattina, infatti, il gup Susanna De Felice ha emesso il giudizio con cui si solleva il governatore della Puglia dall’imputazione attribuitagli, poiché “il fatto non sussiste”.

Al leader di Sel venivano attribuite pressioni sul direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino,  per riaprire i termini delle domande di accesso al concorso di primario di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo.  Lo scopo, affermava l’accusa, era quello di favorire l’assunzione quinquennale di Paolo Sardelli; il tutto ai danni di Marco Luigi Cisternino, costituitosi per questo parte civile. La stessa Cosentino era stata messa al banco per gli imputati: per lei, come per Nichi Vendola, la richiesta era stata di 20 mesi di carcere.

Se condannato mi ritiro dalla vita pubblica. Questo era stato il mantra di Vendola, che anche domenica sera, ospite del programma tv Che tempo che fa, ha professato la propria innocenza e la propria intenzione di ritirarsi dalla scena pubblica, in caso di giudizio negativo. Senza però accennare polemiche con la magistratura, che lo ha portato in aula con l’accusa, appunto, di pesanti ingerenze in un concorso pubblico. Anche oggi, all’uscita dall’aula, il governatore pugliese ha parlato dei propri intenti,  ribadendo che  “quello che avevo deciso era sincero: non avrei potuto esercitare le mie pubbliche funzioni con quel sentimento dell’onore che è prescritto dalla Costituzione”.

Poco prima delle 9.30 il politico è arrivato in tribunale. Al suo fianco, in una delle prime “uscite ufficiali”, il compagno Ed Testa: “non c’è stato verso”, ha commentato ironicamente Vendola, riferendosi al fatto che il fidanzato diserti spesso e volentieri le occasioni di incontri pubblici e di riflettori mediatici.

Alle 10.15, come già scritto sopra, il verdetto di assoluzione. Il candidato alla guida del centro sinistra ha commentato l’accaduto, versando anche qualche lacrima di felicità: “Per me non era e non è mai in gioco soltanto una contestazione specifica rispetto a cui penso di poter documentare l’assoluta trasparenza dei miei comportamenti. Ho vissuto un’intera vita sulle barricate della giustizia e della legalità. Oggi mi è stato restituito questo”. Nella conferenza delle ore dodici, poi, un paragone con gli ultimi scandali che hanno stravolto il mondo della politica locale: “Un po’ mi vergognavo in un’epoca in cui il ceto politico ha dato prove vergognose con scandali come quelli della Lombardia e del Lazio, l’idea di poter essere confuso con un qualunque Fiorito mi dava molto dolore.

All’esito del processo sono seguite, ovviamente, reazioni da tutto il mondo politico. Molti esponenti bipartisan hanno “twittato” le loro idee e impressioni sul social network Twitter. Da un brevissimo  Ti abbraccio. Walter di Veltroni, ad un più lungo ed ironico, sebbene di dubbio gusto, tweet di Francesco Storace, che ha scritto Assolto pure Vendola: in tribunale Monti porta bene a chi lo contrasta e porta iella a chi lo sostiene; passando per il messaggio di Anna Finocchiaro: “Evviva! Sono contenta. L’assoluzione di Nichi perché il fatto non sussiste è una bellissima notizia per lui e per tutti noi”.  Felice anche il sindaco di Bari, che ha definito Vendola “un esempio per tutti”. Amara, di contro,  la considerazione del presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: sulla giustizia, “due pesi e due misure”. Bersani, attraverso il proprio comitato, ha fatto sapere che l’assoluzione di Vendola è davvero una buona notizia per l’intero centrosinistra. Da oggi le primarie diventano un appuntamento di confronto vero tra opzioni diverse nell’ambito di un progetto comune”.

E sono proprio le primarie, adesso, l’obiettivo di  Vendola. Sciolto da ogni accusa e finalmente sicuro dell’esito positivo del processo, al quale in molti credevano ma di cui il candidato leader del centro-sinistra, per sua stessa ammissione, non era sicuro poiché un po’ superstizioso, adesso il governatore della Puglia è pronto a dar battaglia agli altri candidati alla guida della coalizione sinistrorsa. Chissà che questo verdetto di piena innocenza, oltre a dare una spinta al politico pugliese, non convinca anche parte dell’elettorato,  che potrebbe vedere Nichi Vendola come la mosca bianca, il politico senza macchia in un mondo che mostra continuamente i propri lati oscuri.


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