Legge elettorale: nuovo incontro tra M5S e PD

L’incontro tra M5S e PD, sulla legge elettorale, era fissato per Lunedì alle 15.00, ma alla fine la segreteria del Pd ha fatto sapere che non si sarebbe fatto nulla.

Di Maio: “Una proposta da non rifiutare”… poi la disdetta

Poco prima del gran rifiuto del Partito Democratico, il vicepresidente della Camera e grillino Di Maio, aveva annunciato in rete che sui 10 quesiti posti da Matteo Renzi, il M5S era disposto ad accettarne 8, pertanto sarebbe stata una proposta da non rifiutare. Subito dopo le dichiarazioni di Di Maio, la segreteria del Partito Democratico ha fatto sapere che non si sarebbe fatto nulla, perché le risposte non erano giunte ufficialmente come concordato, ma semplicemente annunciate in rete. Immediata la reazione di Di Maio: “Ci rivolgeremo solo a Renzi.”

Guerini assicura che l’incontro ci sarà

Nella giornata di ieri, dopo che l’iter dell’italicum ha accelerato il passo, nonostante i distinguo siano tanti sia nella fronda democratica che in quella forzista berlusconiana, sono arrivate le rassicurazioni del M5S: i punti sarebbero stati messi per iscritto. Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, a riguardo, annuncia: “Bene così! La prossima settimana ci sarà l’incontro ufficiale. Se non avremmo chiesto  le risposte prima, si sarebbe ripetuto un incontro in streaming senza nulla di concreto!“. Intanto Grillo affonda, ancora una volta, la riforma del Senato e le modifiche costituzionali annesse. Molti senatori grillini hanno dichiarato battaglia all’emendamento Calderoli-Finocchiaro che porta, a favore di un abbassamento del quorum, le firme per i referendum abrogativi da 500 mila a 1 milione. Il gruppo grillino al Senato fa sapere che aspetta ancora l’emendamento che favorisca una precisa e immediata calendarizzazione delle leggi popolari e dei referendum propositivi.

Renzi, sulle riforme, fa sapere: “Non ci fermeremo di certo per il signor No, occorre proseguire per la strada intrapresa!“.