Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:02:18

Consulta e Csm: l’impasse delle Camere

Napolitano Grasso Boldrini

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I ritardi sul Csm

Giorgio Napolitano, qualche settimana fa, ha ammonito le Camere per i ritardi circa le caselle mancanti da eleggere per la Corte Costituzionale e il Csm, ovvero il Consiglio Superiore della Magistratura. A seguito delle parole del Presidente della Repubblica, i Presidenti della due Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso, hanno rassicurato sull’adempimento del dovere parlamentare.

A distanza di giorni, ancora nulla di fatto 

Per la Corte Costituzionale, il Partito Democratico, sin dall’inizio, ha puntato tutto su Luciano Violante, l’ex Presidente della Camera dei Deputati, mentre  Forza Italia aveva puntato su Antonio Catricalà, ma dopo numerose votazioni, la situzione è ancora ingarbugliata. Catricalà, viste le difficoltà, ha preferito ritirare ufficialmente la sua candidatura, affinché, come dice l’interessato, la sua “professionalità non venga meno“. Nonostante l’appoggio a Violante sia stato maggiore rispetto a quello di Catricalà, gli scrutini non hanno garantito il sostegno alla sua candidatura (a riguardo occorre ricordare che sono necessari i 3/5 dei componenti del Parlamento in seduta comune per l’elezione dei posti in seno alla Consulta e al Csm). La vicenda, che si presenta come una vera e propria impasse istituzionale, manifesta le fratture interne nei due principali partiti.

Il cambio di rotta di Forza Italia: Bruno alla Consulta

Visti gli esiti negativi e il ritiro di Catricalà, Berlusconi, per evitare ulteriori malumori ed emorragie interne, ha preferito puntare sul nome, prima non considerato,  di Donato Bruno che era stato presentato dalla fronda forzista più “rivoluzionaria” al Governo. Adesso i giochi sembrano delinearsi, visto anche il messaggio fatto recapitare agli onorevoli forzisti sui cellulari: “Oggi alle votazioni importante sostegno nostri candidati. Corte Cost: Bruno; Csm: Casellati e Vitali“. Al Csm, quindi, i voti dovrebbero convergere su Elisabetta Maria Casellati e Luigi Vitali. Su Bruno, i malumori iniziali erano giustificati dal fatto che il Partito Democratico avrebbe potuto dissentire per la vicinanza dello stesso a Cesare Previti.

Grasso: “Elezione o problema grave!”

Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, sebbene si sia mantenuto imparziale sui nomi proposti, ha invitato le parti interessate a sbrigliare la matassa, per evitare che il Parlamento si fermi troppo a lungo e rimandi  la trattazione di questioni importanti per il Paese. A breve sapremo l’esito della partita.


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