Scrivono a Renzi: “Ci aiuti a salvare il posto di lavoro”. Vengono licenziati in 2.511

Ecco l'incredibile decisione

L’azienda ha inoltre spiegato che il nuovo piano di riorganizzazione, orientato a contenimento dei costi, ottimizzazione del processo produttivo, efficientamento logistico e valorizzazione delle tecnologie proprietarie si è reso necessario a causa delle perdite medie mensili nei due siti nel periodo successivo all’accordo del 31 maggio (giugno – settembre 2016), nonostante l’utilizzo di ammortizzatori sociali, sono pari a 1,2 milioni di euro su ricavi mensili pari a 2,3 milioni di euro. Il piano coinvolge il 5% del personale attualmente in forza al gruppo a livello globale. La nota ufficiale dell’azienda chiarisce che tale procedura viene annunciata “di fronte agli sviluppi dell’accordo siglato il 31 maggio scorso ed in presenza dell’ulteriore, drastico aggravamento del conto economico e dei risultati operativi ed in coerenza con quanto evidenziato nei tavoli di monitoraggio mensili”. La riduzione del personale arriva dopo “il rifiuto da parte dei sindacati di sottoscrivere lo specifico accordo sulla gestione di qualità e produttività individuale, impegno centrale e condiviso come vincolante in sede d’intesa, che nega inspiegabilmente una fondamentale leva distintiva per la qualificazione dell’offerta ed il progressivo riassorbimento degli esuberi”. Nei giorni scorsi, i lavoratori avevano scritto al Presidente del Consiglio Renzi chiedendo di “ridare dignità ai circa 80 mila lavoratori dei call center, che ogni giorno, con professionalità e col sorriso sulle labbra, forniscono ai cittadini italiani assistenza di tipo amministrativo, tecnico e commerciale per conto delle maggiori aziende fornitrici di servizi del Paese”. CONTINUA A LEGGERE