Lunedi, 25 settembre 2023 - ORE:00:19

Riscoppiano le proteste antiputin a Mosca

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MOSCA– Si e’ conclusa pacificamente lo scorso 10 marzo a Mosca la manifestazione dell’opposizione contro i brogli elettorali e la rielezione di Putin al Cremlino. Secondo la polizia i partecipanti sono stati 10mila, mentre per Vladimir Rizhov, uno degli organizzatori, sono stati 25 mila. Durante il comizio i vari leader dell’opposizione hanno ribadito l’intenzione di continuare a protestare. Il corteo è però stato prontamente interrotto dalle forze dell’ordine, che hanno anche arrestato una decina di persone. Tra queste spunta anche Sergei Udaltsov, leader del movimento Levi Front, il Fronte di Sinistra.

Le autorità della Capitale avevano dato un permesso per una dimostrazione di 50mila persone su Novy Arbat, una delle maggiori strade di Mosca,piena di grattacieli degli anni 60. I controlli sulle proteste sono stati molto rigidi come si è visto.

A dire di qualcuno però,l’ultima manifestazione organizzata a Mosca dall’opposizione è stata la più fiacca degli ultimi tre mesi. All’indomani della vittoria di Vladimir Putin, questa doveva invece rilanciare la protesta contro i brogli più recenti, per delle nuove elezioni parlamentari e presidenziali e a favore di ampie riforme. L’antiregime si sta spegnendo quindi?

Non certo definitivamente. La protesta partì da quando Alexei Navaly aveva promesso di portare in strada un milione di persone e si era dovuto accontentare di qualche decina di migliaia, ed è proseguita fino ad oggi. L’ex premier Mikhail Kasianov, uno dei leader della contestazione da dietro le quinte, ha spiegato la tattica per i prossimi due mesi: “Le proteste di piazza devono continuare per mantenere la pressione sul potere e far approvare le riforme entro il 7 maggio, quando si insedierà Putin, l’obiettivo è di registrare nuovi partiti e di formare nuove e più forti coalizioni”.

Resta difficile mantenere l’entusiasmo delle folle, anche in conseguenza dell’appoggio internazionale che ha ricevuto Putin. Sempre il 10 marzo il presidente ha infatti ricevuto la telefonata del presidente degli Stati Uniti Barak Obama, il quale si è congratulato per la vittoria nelle elezioni presidenziali.

Il presidente Obama e il presidente eletto Putin sono d’accordo nel continuare i loro sforzi per trovare un terreno comune e rimuovere gli ostacoli a migliori relazioni.

In Russia tra l’altro,è salita la tensione anche tra l’ala moderata, guidata da Grigori Yavlinski e Vladimir Ryzhkov e gli oltranzisti come Sergei Udaltsov, capo del Fronte della sinistra.

Ciò non è stata una sorpresa: è stato il collante antiputiniano a tenere insieme sino ad ora personaggi così diversi. Tra i giovani ribelli si distinguono per la loro buonafede e la speranza di poter cambiare. L’annuncio dato qualche giorno fa di voler unire le loro forze e presentarsi coesi a delle possibili elezioni anticipate autunnali sembra l’ennesima favola raccontata ai bambini. Il regno di Putin III sembra saldo quindi: niente braccio di ferro con i suoi nemici simili a Bruto.


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