Renzi ci ripensa: “Se perdo il referendum resto. E si vota quando dico io…”

Ecco la dichiarazione di Matteo Renzi

Non da meno fu un’altra dichiarazione del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: “Se il referendum dovesse andare male non continueremmo il nostro progetto politico”. A giugno il Premier aveva aggiustato il tiro: “Pd e governo cerchino di capire come e dove possiamo fare meglio. Ci si apra di più al territorio, alle riflessioni e alle critiche dei cittadini, ai suggerimenti degli amministratori locali e dei circoli”.Infine ieri, in occasione della ‘Versiliana’ a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, Renzi ha sottolineato come le elezioni si terranno nel 2018 comunque vada il referendum. Il Premier ha cercato di ricucire lo strappo conl’Anpi ,invitandola a un dibattito, ma non intende riconciliarsi con Massimo D’Alema : “Lui pesca sempre la carta di attaccare quello più vicino, prima è toccato a Prodi. E la riforma di D’Alema era molto più dura, il governo aveva molti più poteri. Se D’Alema vuole fare la battaglia per difendere le poltrone e magari tornare in Parlamento, auguri. Ma non si utilizzi il referendum per cercare la rivincita al congresso che si farà quando previsto”. CONTINUA A LEGGERE