Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:05:01

Il Pdl vuole cambiare marcia dopo lo scandalo Fiorito

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Dopo lo scandalo scoppiato nei giorni scorsi, che ha coinvolto Franco Fiorito nella vicenda riguardante la cattiva gestione dei fondi pubblici ai partiti, nella giornata di ieri è arrivata la sentenza che attesta la condanna al carcere con l’accusa di Peculato per l’ex capogruppo del Pdl nella regione Lazio.

Sull’onda mediatica di questo caso, ha deciso di intervenire il segretario del partito Angelino Alfano, che esprime il suo più totale dissenso rispetto ai fatti eclatanti avvenuti in questi ultimi tempi.

In una nota resa pubblica sulle pagine dei principali Social Networks, l’ex Ministro della Giustizia prende le distanze e non nasconde la sua volontà di dissociarsi categoricamente da tali personaggi, i quali, attravero i loro gesti irresponsabili e i loro comportamenti immorali, rischiano di sporcare ulteriormente l’immagine di una politica che vuole e deve essere rilanciata, nell’interesse dei cittadini.

Ecco qui riportato l’esposto di Alfano in forma integrale:

“Il mio compito di segretario politico del Popolo della Liberta’ e’ di vigilare e promuovere la buona politica e di isolare, con tutti i mezzi di cui dispongo, quelle eccezioni alle quali non consentirò di sporcare la storia di una grande partito, la sua dignita’, la sua prospettiva per la quale mi impegno ogni giorno assieme a tutti coloro i quali credono che si possa fare politica senza rubare. Questo, per la salvaguardia e nell’interesse di milioni e milioni di elettori, di decine di migliaia di onesti militanti e per quei buoni amministratori che rendono onore al nostro partito. L’arresto arriva in tempo per impedire a Fiorito una ribalta televisiva che stava irresponsabilmente cavalcando. Il suo comportamento ci ha fatto male. Impediremo che altri comportamenti analoghi possano lederci. In quest’ottica, il Pdl ha presentato l’emendamento al ddl anticorruzione che punisce, con la reclusione da 2 a 6 anni, chi utilizza ad altri fini o a scopi personali i contributi pubblici e inoltre, senza aspettare alcuna legge, abbiamo subito presentato sei punti, ai presidenti e ai capigruppo dei consigli regionali d’Italia, che danno indicazioni precise in merito alla trasparenza nell’utilizzo dei fondi, alla certificazione del bilancio a cura di una societa’ esterna e alla pubblicazione on line dello stesso.”

La riflessione che al termine di un comunicato come questo sorge spontanea, e provoca purtroppo, il più delle volte, una risposta tanto scontata quanto ironica è:

Possiamo attenderci finalmente una svolta positiva nel mondo della politica italiana?

L’obiettivo finale e maggiormente auspicato da tutti, è quello di ridurre i “costi” della politica, così da poterle ridare legittimità e credibilità agli occhi dei cittadini,  ripristinando e rinsaldando la loro fiducia nei confronti delle istituzioni, mai apparsa tanto fragile e ai minimi storici come in questi ultimi anni.


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