Giovedi, 25 aprile 2024 - ORE:18:02

Da Obama a Donald Trump, pronti alle elezioni del 2016 sotto l’insegna di Twitter

obama donald trump
In principio fu Barack.

Il futuro primo Presidente nero degli Stati Uniti, infatti, fu il primo ad inaugurare la “twitter-politica” durante la propria campagna elettorale del 2008. Consigliato da un gruppo di fricchettoni della Silicon Valley, i veri rivoluzionari della comunicazione politica, Obama diede così il via all’uso pubblico dei politici del web.

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Oggi più che mai, l’uso del social network di Jack Dorsey da parte dei politici è diffusissimo, come abbiamo già visto in Italia in un precedente articolo. Ma negli States il fenomeno ha assunto una portata gigantesca, come c’era da aspettarselo nel Paese che ha “aperto le danze” su questo nuovo modo di comunicare con i cittadini. Soprattutto in campagna elettorale.

Non è un caso, infatti, se il primo cittadino statunitense abbia optato per Twitter in vista delle elezioni del 2008. Via comunicati stampa troppo lunghi, meglio puntare sull’immediatezza del messaggio e rivolgerlo direttamente agli elettori: storia ormai vecchia, che ancora adesso continua a muovere le fila dei sondaggi, soprattutto in vista delle delicate primarie dei partiti repubblicano e democratico.

obama twitter

In cima al podio delle personalità politiche d’oltreoceano più seguite, ovviamente c’è l’attuale Presidente (@BarackObama), con 63,9 milioni di follower. Iscritto da marzo 2007, Obama ha scritto 14mila tweet, praticamente ogni giorno, ma tra chi segue si notano dei profili un po’ sospetti: che ne abbia “comprato” alcuni, attraverso siti appositi che aumentano la propria popolarità?

trump twitter

Sul fronte repubblicano, il nome di punta ultimamente è quello dell’industriale Donald Trump (@realDonaldTrump), tanto criticato quanto osannato dai sondaggi. Poco importa se i suoi interventi sono razzisti, xenofobi, sessisti e si scagli senza mezzi termini contro la classe politica attuale (alcuni l’hanno paragonato addirittura a Berlusconi!): sul web sono 4,14 milioni i suoi sostenitori. Iscritto da marzo 2009, Trump ha inviato circa 28mila tweet.

clinton

Per quanto riguarda i democratici, invece, molto probabilmente sarà Hillary Clinton (@HillaryClinton) a gareggiare per la Casa Bianca. La moglie dell’ex Presidente Bill, che già aveva partecipato alle primarie del suo partito nel 2007 per lasciare alla fine il posto a Obama, ha dalla sua 4,23 milioni di follower, a cui ha scritto oltre 1600 volte. La senatrice rappresenta certamente il modello ideale di donna americana, sul suo profilo: nella descrizione, appare prima il suo ruolo di moglie e madre, poi la propria carriera politica.

Tra i numerosi profili, ufficiali e non (quest’ultimi sono riusciti perfino ad assumere l’iconetta blu che ne certifica l’autenticità, in alcuni casi!), spunta anche quello della Casa Bianca (@WhiteHouse), seguita da oltre 7milioni di utenti e attiva da aprile 2009. Una curiosità: tra chi scrive i suoi messaggi, c’è anche lo stesso Obama, che si firma -b.o. Della serie: “un account non basta mai”.

Tra dibattiti in tv, frasi slogan e convention, anche questa volta la politica USA si prepara a un vero ciclone mediatico. E come al solito, vincerà chi avrà saputo fare più leva sulla comunicazione con i cittadini, inventandosi nuove strategie per attirarne l’attenzione. Nulla di nuovo sotto il sole, nemmeno sotto quello di Twitter.


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