Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:21:26

Monti : deus ex machina dei tempi moderni

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Su questa base Luciano Casolari, nel suo recente intervento sul Fatto Quotidiano, pone un interessante paragone tra il passaggio politico e culturale dal governo Berlusconi al neonato governo Monti (il cosiddetto “governo dei professori”) e il passaggio psichico che avviene nell’individuo da un periodo di dominio dell’Es a uno stato di coscienza in cui predomina il Super-Io (il cosiddetto: “faccio tre giorni di digiuno perché per queste feste ho mangiato troppo”).

Possiamo analogamente utilizzare questo tipo di approccio per analizzare come è stata sin’ora descritta la discesa in campo del nuovo premier. Il nuovo primo ministro non ha avuto infatti, salvo qualche rara eccezione, alcuna vera opposizione politica. Molto strano in un paese come il nostro, dove per vent’anni più che ad uno scontro ideologico o politico, si è assistito ad una battaglia fra squadre di calcio avversarie (con tanto di campagna acquisti). E ancora più strano è il fatto che una figura non molto conosciuta, apparentemente grigia e in qualche modo “calata dall’alto” come “un principe fatto dai grandi” (cit. Machiavelli) ,possa avere un consenso così alto sia tra i cittadini che tra le parti politiche . Sarà che i bizantinismi degli attuali parlamentari hanno fatto ricredere anche i più fermi sostenitori della democrazia rappresentativa, sarà che nessuno ha voglia di prendersi la responsabilità politica (almeno esteriore) di fare decreti impopolari apparentemente imposti dalla crisi economica, sarà che non esiste più un grande partito rappresentativo delle fasce più deboli della popolazione, ma ad appoggiare questa operazione verticistica e neoliberale c’è ormai la quasi totalità delle forze politiche ; senza dimenticarci dei giornali, sia esteri che nazionali, che hanno dato il vero appoggio a questo governo , con un utilizzo eminentemente mediatico della figura del premier. Senza andare troppo lontano basterebbe guardare il risalto dato alla notizia dell’approdo negli U.S.A. del premier e della descrizione fatta in un giornale importante come il TIME.

Se la percezione secondo Simon Weil è “una lettura di segni, una decodificazione di messaggi ,carichi di emotività” l’individuazione di questi messaggi ,nell’ascesa mediatica e politica del premier, è un punto fondamentale per capire come tutto questo non sia affatto un frutto del caso ma come vi sia in realtà un disegno ben chiaro e delineato; soprattutto perchè il premier è stato, a mio parere, uno strumento superbo per inviare una serie di messaggi più o meno nitidi ai cittadini italiani.

  1. Il primo, sicuramente il più forte e forse il più pericoloso, è che lo scontro fra politica e economia ha finalmente avuto fine: vittoriosa e beffarda” l’Economia” adesso prende il controllo del potere e la democrazia, strumento che aveva finora garantito un equilibrio fra le due forze a vantaggio del popolo, è stata completamente sconfitta. In fondo non è una novità, la sovranità popolare è già stata ridotta ad un guscio vuoto da più di vent’anni di regime mediatico e populista e la politica, soprattutto negli ultimi tempi, è stata la più fedele adepta del “culto dell’economia”, che secondo l’ottica dei nostri rappresentanti doveva portare ad una vita piena di felicità .La vera novità sta nel fatto che finalmente grazie alle “strategie del capitale”, portate avanti dal nostro nuovo governo, il “razionalismo economico” è stato eletto ad unico vero razionalismo e finalmente, sempre per citare Beck, la “dominazione preventiva” ha raggiunto il suo scopo: la neoliberalizzazione del nostro stato sta avvenendo nel migliore dei modi e tutte le altre posizioni sono state delegittimate come abbiamo sentito, tacciate : di mafiosità, di puro irrazionalismo o talvolta persino di fascismo e populismo spinto. Basta vedere cosa è avvenuto con la così detta “rivolta dei forconi” con il blocco da parte dei tir di un intero paese spentasi di fatto senza alcun vero risultato o l’esperienza tutt’altro che unica dell’operaia Carmen Abbazzia, 39 anni e tre figli a carico, carrellista reparto logistica di Pomigliano esclusa dal lavoro e in cassa integrazione semplicemente perchè tesserata Fiom. Un secondo messaggio interessante e centrale nell’analisi di questa “scalata” è il fatto che Monti sia stato promosso da semplice economista a Nuovo Salvatore non solo degli italiani ma addirittura dell’intera Europa .Grandiosa questa trasformazione più o meno stereotipata da individuo a simbolo creata dall’industria culturale! Come poche cose questo messaggio agisce ai livelli più o meno profondi dell’incoscio collettivo (un substrato psichico comune a tutti gli uomini di natura soprapersonale presente in ciascuno di noi che si differenzia dall’inconscio “personale” poiché non deriva dall’esperienza personale ma deve la sua esistenza esclusivamente all’eredità) determinando nel passaggio di identificazione e proiezione dell’io l’attivazione e la stereotipizzazione di un archetipo straordinariamente potente come quello del Salvatore .Come ci spiega C.G.Jung , gli archetipi sono figure primigenee , simboli, motivi, che possono diventare consci solo in un secondo momento e che danno forma determinata a certi contenuti psichici; questi derivano da un tradizione storica culturale, ma sono del tutto privi di un contenuto reale e di esperienza diretta . Gli archetipi costituiscono tuttavia la struttura stessa dell’immaginario, fungendo in questo modo come struttura strutturata e strutturante dell’inconscio. Essi così sono dei modelli guida dello spirito umano, che ordinano i sogni e che in qualche modo si pongono alla base stessa dell’istinto collettivo. “L’immaginario da volto non solo ai nostri sogni ,alle nostre aspirazioni, ai nostri desideri, ma anche alle nostre angosce e ai nostri timori” .La logica che sta alla base della ricostruzione della” realtà dipinta attraverso i colori dell’immaginifico” fatta dai media attraverso la quale riescono ad unire in una logica apparentemente antitetica l’aspetto di unicità della notizia ,attuale e quotidiana e l’aspetto di standardizzazione del prodotto di industria :dovuto al continuo riferimento a questi “motivi originari”. Nell’epoca di “industrializzazione dello spirito” in cui viviamo ,siamo continuamente sottoposti a questo tipo di bombardamento mediatico e a questa riduzione a stereotipi del nostro immaginario. Spesso i messaggi inviatici in questo modo non vengono assimilati direttamente dall’individuo, ma rimandando il tutto a livello dell’inconscio collettivo determinano modelli di comportamento e formano i “modelli culturali di riferimento”. Spesso l’attivazione di questi archetipi determina nevrosi (conflitti inconsci segnati dall’unilateralità dell’atteggiamento cosciente) individuabili con fenomeni sociali, una“ corrispondenza che può segnare un’epoca a seconda del tipo di archetipo costellato (attivato) e dell’atteggiamento verso di esso. Può essere verso maggiore conoscenza e libertà (come è stato per esempio il “mitico ’68” e il suo bisogno utopico e archetipico insieme di “redenzione”); può essere verso una restaurazione nostalgica e illibertà spirituale crescenti: la restaurazione dell'”Impero” nel periodo fascista ”.Ecco che riprendendo un motivo primordiale come quello del Salvatore si vuole far attivare atteggiamenti collettivi ben precisi , quest’archetipo è quello che viene presentato dal mito di Atlante o ancora di più dal Cristo Salvatore e determina uno stato di continua sofferenza nell’individuo:” perché il suo è un gesto disperato. E’ costretto a sacrificarsi perché è in corso una grave emergenza; c’è la necessità di un intervento fuori dal comune ed altamente dispendioso in termini di energie e risorse vitali. Lo scopo è tener duro fino al termine dell’emergenza in atto. Il problema è che l’emergenza non è effettiva; il salvatore ha la tendenza ad assumersi il peso a prescindere, qualunque sia la situazione. Se il problema è molto grande, lui si accollerà tutto il peso possibile.”. La volontà politica qui è ben evidente, a scapito di integrità psichica e fisica : devono essere i cittadini a pagare tutto ,possibilmente con il loro stesso consenso ; in fondo nemmeno in questo c’è niente di nuovo: la “naturalizzazione” (in termini di descrizione-prescrizione della realtà) e il “modellamento culturale”(in termini di costruzione dell’opinioni ,dei giudizi e dei comportamenti) sono un punto chiave nel mantenimento dello status quo da parte della classe dominante che tende continuamente a compiere azioni di questo tipo, insomma nuovo premier ma vecchia scuola. Alla fine di quest’analisi volevo fare una sintesi e allo stesso tempo soffermarmi sull’ultimo messaggio che sono riuscito a cogliere ,un messaggio che più di tutti mi ha fatto riflettere: il governo del paese è stato affidato ad un tecnico, la democrazia ha perso completamente la sua sfida vitale, il potere non può essere esercitato dal comune cittadino, la politica, da tempo ormai distante dalle istanze dei cittadini, deve essere vista da tutti come “un culto” a cui solo la “casta sacerdotale” dei tecnici può avvicinarsi, rendendo il potere politico allo stesso tempo sia più oppressivo che ulteriormente irraggiungibile e permettendo oltremodo il mantenimento di privilegi da chi detiene un determinato monopolio di conoscenze ( poco importa se reale o illusorio ). Non solo quindi la sovranità popolare intesa come politica in senso stretto è stata sconfitta , non solo l’analisi psicologica ci ha fatto capire come dietro la notizia data ci sia la volontà politica di voler determinare i comportamenti , ma proprio l’affidamento a dei tecnici della funzione più politica esistente nel nostro ordinamento che ci deve fare capire quanto illiberale e veramente poco democratico sia il nostro sistema.

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