Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:07:03

L’italicum della discordia

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Pochi giorni dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio Renzi, l’italicum fa la sua entrata definitiva nell’aula di Montecitorio. Dopo lunghissimi lavori in commissione, ove si è scrupolosamente sviscerata la proposta, frutto dell’accordo tra Renzi e Berlusconi, il testo è adesso all’attenzione dell’aula della Camera per il varo definitivo. La votazione conclusiva, prevista in un primo momento per questo fine settimana, è slittata all’inizio della prossima settimana.

La parità che unisce

Come ogni proposta di legge che arriva in aula, in cui occorre, prima del varo definitivo, approvare o meno gli eventuali emendamenti presentati in allegato alla proposta da tutte le forze politiche, anche l’italicum è sotto osservazione dai deputati. Questi devono, al momento, esprimersi sugli emendamenti che modificheranno o meno l’iniziale strutturazione prevista dall’accordo bipartisan. Bocciate le proposte sulle preferenze e sul conflitto d’interesse, il punto cruciale da superare adesso, visto il diniego di Forza Italia, è l’emendamento sulla parità di genere che garantirebbe un’equa rappresentanza tra genere femminile e maschile. Oltre novanta deputate di qualsiasi forza politica hanno sottoscritto un documento indirizzato a Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, Stefania Giannini, segretaria di Scelta Civica, e Mario Mauro, Presidente dei Popolari per l’Italia, per manifestare la necessità di garantire la presenza femminile in Parlamento dando attuazione ai dettami costituzionali a riguardo. Stefania Prestigiacomo e Renata Polverini, per lo schieramento di Forza Italia, hanno aderito apertarmente all’iniziativa anche se il partito berlusconiano non vuole cedere a nessuna apertura o modifica del testo sancito dall’accordo. Ecco parte della lettera “In queste ore si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane. Siamo consapevoli dell’importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l’efficienza del nostro sistema politico“. Per l’occasione è stato aperto un apposito profilo twitter @paritadigenere.

I dubbi sulla costituzionalità dell’italicum

Mentre il testo è al vaglio della Camera, molti i commenti istituzionali che non negano una possibile incostituzionalità del testo. La spada di Damocle, ovvero la possibile incostituzionalità, è che il testo riguarderebbe solo la Camera dei Deputati,  visto che il Senato, nelle mossa riformatrice renziana, sarà eliminato. A riguardo, è intervenuto il Presidente Napolitano precisando, con un apposito comunicato, che il Quirinale non può esprimersi per non interferire con i lavori d’aula, ma assicura un controllo sotto ogni punto di vista prima della promulgazione. (vuoi saperne di più sull’italicum? Te lo spieghiamo QUI)


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