Giovedi, 25 aprile 2024 - ORE:15:31

IMU: Monti placa le polemiche ma l’emendamento passa

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Roma- Il presidente del Consiglio Mario Monti ieri, in commissione Industria del Senato, è tornato sul tema dell’IMU per tentare di sedare la pioggia di polemiche di questi giorni.

Il premier ha inteso dare una risposta chiara alle accuse di voler stangare i beni immobili della Chiesa, mettendo in difficoltà, a giudizio di molti, le migliaia di scuole paritarie che ci sono in Italia. “Le scuole che svolgono la propria attività con modalità concretamente ed effettivamente non commerciali saranno esenti dall’Imu” ha detto il capo del Governo.

Dunque niente Imu sulle scuole cattoliche. È lo stesso Monti a spiegare nel dettaglio l’emendamento del governo al decreto liberalizzazioni riguardante l’Imu sui beni della Chiesa. Il presidente infatti ha parlato delle scuole paritarie: di queste ben 9.371 sono cattoliche, con 740.000 alunni. “Continueranno a non pagare l’Imu quelle che sono concretamente non commerciali», in base ad alcuni «parametri»: che esse seguano i programmi scolastici ministeriali, che applichino ai professori il contratto nazionale, che abbiano rilevanza sociale (per es. accogliendo bambini disabili); che non discriminino nessuno che voglia iscriversi; che il bilancio sia «effettivamente» non lucrativo e che gli «eventuali avanzi non rappresentino profitto, ma sostegno all’attività didattica”. Questi criteri vanno estesi, ha poi spiegato Monti, a tutte le altre attività sociali, e non solo alla scuola.

Dopo l’allarme dunque, si rasserena anche la Cei che esprime con il segretario della Commissione per la scuola, mons. Pennisi molta soddisfazione per la precisazione fatta del premier. Soddisfatti anche i partiti, tanto che l’emendamento – che era stato concordato con la Commissione Ue – è stato votato all’unanimità.

Secondo Pennisi, «la Chiesa non vuole privilegi. Vogliamo anzi contribuire a che si superi questo momento di crisi senza però che si creino ingiustizie che producano danni maggiori di quelli che si vogliono risolvere». A preoccupare Monti invece era stata la presentazione di alcuni sub-emendamenti da parte di senatori di tutti i gruppi al testo del governo. Il testo del governo, come ha rivelato lo stesso Presidente del Consiglio, era importante che venisse approvato senza limature o modifiche poiché accordato in precedenza con l’UE. Anche per questo nel primo pomeriggio Monti si è presentato in commissione Industria. Il presidente è stato molto esaustivo e convincente visto che tutti i sub-emendamenti sono stati ritirati e la commissione Industria ha subito approvato all’unanimità il testo del governo. Tutte le forze politiche, compresa la Lega Nord, ma anche Pier Ferdinando Casini dell’Udc fino al senatore Luigi Li Gotti dell’Idv hanno espresso una grande soddisfazione per il chiarimento di Monti.

Dal premier, inoltre, arriva un riconoscimento del no profit: “Desidero ribadire che il Governo considera le attività svolte dagli enti non profit come un valore e una risorsa della società italiana. Queste attività appaiono tanto più meritevoli di riconoscimento e garanzia nell’attuale congiuntura economica”.

Monti incece nulla ha detto sulle altre due grandi realtà che hanno beneficiato fino oggi dell’esenzione Ici/Imu vale a dire i partiti e le loro Fondazioni, nonchè i sindacati e i loro patronati/Caf, che complessivamente sono tra i grandi proprietari immobiliari. Inoltre sul resto del decreto liberalizzazioni, rimangono ancora molti problemi. Quello delle farmacie, per esempio, con l’obiettivo di arrivare ad aprirne almeno cinquemila nuove. In apprensione rimangono anche i tassisti. Il decreto sarà in Aula del Senato domani mercoledì ventinove febbraio, dove probabilmente verrà posta la fiducia, e poi a Montecitorio. Insomma per ora la “pillola “Pillola Monti” sembra funzionare.


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