Venerdi, 29 marzo 2024 - ORE:07:44

Il Movimento 5 Stelle volta la faccia al nuovo Governo

movimento 5 stelle

Riccardo Nuti, capogruppo M5S, afferma che il Movimento prenderà le distanze

“Mi sembra che manchi solo la pace nel mondo. Per il resto c’è tutto”, tuona il vice capogruppo M5S alla Camera, Riccardo Nuti, che aggiunge: “conta quello che si fa e non quel che si dice”.

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Saranno possibili convergenze del Movimento 5 Stelle su alcuni punti programmatici del nuovo governo? Il deputato grillino, Roberto Fico, non si sbilancia ma, confermando il no del Movimento 5 Stelle alla fiducia, sottolinea: “chiaramente, sono tutte persone di cui non mi fido”. Un’apertura arriva però dal deputato del M5S, Stefano Vignaroli, secondo il quale se il governo attuerà l’abolizione dell’Imu, delle Province o dei finanziamenti ai partiti “noi siamo pronti ad appoggiarlo”.

Formigoni ancora incerto

Per Roberto Formigoni (Pdl) resta un interrogativo non di poco conto: il governo dove intende reperire le risorse per sostenere questo programma, al di là della cancellazione dello stipendio dei ministri? “E’ fuori di dubbio che voteremo la fiducia, ma è indispensabile che in sede di replica, oggi stesso o domani al Senato, il presidente Letta sciolga questo nodo”.

Il deputato del Pdl, Antonio Leone, parla comunque di “un intervento autorevole, fermo”, che ha toccato tutti i punti nevralgici per l’Italia: l’emergenza economica, l’emergenza lavoro, la crescita, le riforme costituzionali prima di tutte quelle elettorale, il mezzogiorno, il mondo dei giovani, delle famiglie e delle imprese.

Un “cambio di passo” di cui il nostro Paese aveva bisogno. La strada in comune la indica il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini: “oggi siamo costretti a fare un pezzo di strada insieme” vista la situazione del Paese, “ma saremo nuovamente avversari alle prossime elezioni”.

C’è tuttavia chi sostiene che il governo Letta può durare dai sei mesi ai due anni, non di più. Alfano su questo punto non si sbilancia: “ne riparleremo tra 18 mesi”. Ma il ministro della Pubblica Amministrazione, Gianpiero D’Alia, spera che duri cinque anni. In ogni caso, “deve durare il tempo che serve per fare le cose che servono a cambiare il Paese”.


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