Mercoledi, 24 aprile 2024 - ORE:08:29

Fornero ai democratici: «Ci assumiamo le nostre responsabilità sulla riforma»

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Il presidente del Consiglio Mario Monti l’altro ieri, parlando a Piazza Affari, si era dichiarato molto fiducioso sull’accordo con le parti sociali per il provvedimento che entro marzo verrà presentato al Parlamento. Ma aveva subito aggiunto che “la riforma verrà presentata comunque”, e che “il tema è troppo importante: in Italia si possono fare riforme, e la gente è in grado di capire”.

Dunque la riforma del lavoro verrà fatta entro un mese, con o senza il consenso dei sindacati e delle imprese. E’ in corso la trattativa del governo con le parti politiche, che ha come punti chiave l’articolo 18, gli ammortizzatori sociali e le liberalizzazioni. Il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha avvisato il governo che “se l’accordo con le parti sociali malauguratamente non ci fosse, il si del Pd non è scontato” e che il suo partito appoggerà solo “una buona riforma”. Per quanto riguarda il decreto sulle liberalizzazioni il Pd si è detto “in prima linea” nell’appoggio al governo.

Il Pdl si è espresso con il suo segretario Angelino Alfano, che ha invitato il governo ad “andare avanti” sulla riforma del mercato del lavoro. Molto più cauto e dubbioso sul decreto liberalizzazioni. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, risponde al Pd in maniera pacata ma decisa: “penso che anche il Pd possa votare una buona riforma, ma se il governo non la giudica buona ci assumeremo la responsabilità di andare avanti e il Parlamento si assumerà la responsabilità di appoggiarci o meno”.

La Fornero, dopo aver teso la mano ai democratici affermando che “ non ho mai sentito altolà di alcun tipo incontrando più volte i vertici del partito e illustrando con chiarezza le linee del governo”, ha poi confermato la linea dura di Monti, dicendo che spera nell’accordo al più presto, ma che, in caso contrario, andrà avanti lo stesso. Il portavoce della Fornero ha poi chiarito che “ l’accordo con i partiti è tecnicamente indispensabile per attuare la riforma del lavoro”. È necessaria dunque anche l’approvazione del Pd, che sarebbe messo in seria difficoltà in caso di fiducia all’esecutivo.

Bersani pensa di incontrare al più presto Monti con un occhio anche al futuro post governo tecnico (Monti, nell’ultima intervista ha confermato che “questo governo tecnico sarà di brevissima durata, al più tardi a marzo 2013”). Il segretario del Pd risponde, in maniera diplomatica, che il Pd appoggerà “una buona riforma” ma che prima vuole valutare “confrontandola con le nostre proposte”.


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