Mercoledi, 9 ottobre 2024 - ORE:15:41

Cosa dice La Buona Scuola?

Renzi

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Il ddl scuola è diventato legge con 277 voti a favore, 173 voti contrari e 4 astenuti; hanno sostenuto il disegno anche 4 verdiniani, ossia gli onorevoli più vicini a Denis Verdini, ex fedelissimo di Berlusconi, che a Settembre, con molta probabilità, renderà noto il sostegno del suo gruppo al Governo.

Ecco i punti salienti della riforma su cui, a discapito del confronto parlamentare, si è posta la fiducia:

Dalla riforma emerge maggiore autonomia, il Collegio Docenti, infatti, ogni tre anni, determinerà il piano dell’autonomia prendendo in considerazione anche gli indirizzi del Preside, figura chiave della riforma.

Sarà quest’ultimo a valutare i neoassunti assieme ad un apposito Comitato di valutazione costituito da tre insegnanti, un membro esterno e due genitori (un genitore e uno studente al superiore). Il Preside, da molti definito sceriffo per i poteri che la riforma gli attribuisce, individua anche i percorsi formativi e, ogni tre anni, sarà sottoposto a valutazione.

Sarà egli stesso, quando la riforma entrerà a pieno regime, e quindi nell’a.s. 2016/2017, a scegliere gli insegnanti secondo criteri che il Ministero deve pubblicare. Il Dirigente potrà nominare alcuni docenti, ma non oltre al 10% del totale, collaboratori della presidenza.

Per la didattica, si va dal potenziamento dell’inglese, della musica e dell’educazione motoria alle elementari, dell’inglese e dell’educazione ambientale alle medie, delle discipline non linguistiche in lingua straniera, della Storia dell’Arte, dell’Economia e del Diritto alle superiori, all’introduzione della banda ultralarga  e all’inserimento online dei dati dei docenti che vedranno arrivare una carta-insegnante con la quale potranno spendere 500 euro l’anno per l’aggiornamento, l’acquisto di riviste, libri e biglietti per spettacoli. Nel futuro, la formazione del corpo docente sarà obbligatoria.

Per gli studenti, è stata inserita la possibilità di scegliere, nell’ultimo triennio delle superiori, materie opzionali, creando così un percorso personalizzato per la scelta universitaria; introdotte anche 400 ore di esperienza lavorativa in società e strutture pubbliche, nei periodi di sospensione, per gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali.

Sul fronte delle assunzioni, sono previste, già da settembre, quattro step per circa 100 mila insegnanti precari già vincitori del concorso del 2012 o inseriti nelle graduatorie provinciali.

I malumori sono tanti, soprattutto all’interno del Partito DemocraticoStefano Fassina, proprio sulla scuola, ha deciso di abbandonare la barca democratica e uscire definitivamente dal PD. Adesso, da più parti, s’invita il Presidente Mattarella a non firmare, ma, ovviamente, il Presidente, qualora ritenga che i presupposti per la firma presidenziale vi siano, anche se personalmente non apprezzerà la legge, deve apporre la sua firma. Intanto gli uffici scolastici regionali e provinciali si stanno organizzando per la nuova fisionomia scolastica, a settembre si scorgeranno le prime luci e ombre della riforma.


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