Martedi, 23 aprile 2024 - ORE:12:42

Conosciamo meglio Laura Boldrini, il nuovo presidente della Camera

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Laura Boldrini, 51 anni, già funzionario e portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, è il nuovo presidente della Camera, terza donna a ricoprire la carica dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti.
Boldrini è stata eletta a Montecitorio nelle file di Sel.
Ha dichiarato di essersi candidata perché «indignata dalla politica come tanta altra gente in Italia» e perché «non ci si può limitare a lamentarsi».

L’impegno nell’Onu

Nata a Macerata il 28 aprile 1961, si laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1985 e, dopo una breve esperienza in Rai, comincia nel 1989 la sua carriera all’Onu, lavorando per quattro anni alla Fao. Dal 1993 al 1998 si occupa del Programma alimentare mondiale (Wfp) come portavoce per l’Italia. Dal 1998 al 2012 è portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr) per il quale coordina anche le attività di informazione in Sud-Europa. Si occupa in particolare dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Svolge numerose missioni in luoghi di crisi, tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda.

La crociata contro la parola “Clandestino”

Da portavoce dell’Unhcr, Boldrini ha più volte messo in guardia i giornalisti italiani sull’uso della parola «clandestino» per indicare i migranti giunti a bordo dei barconi. «Quando si bolla un migrante come clandestino non è un problema di semantica ma si compie una scelta politica», ha sempre detto, «è ovvio che chi fugge da una guerra o una persecuzione non abbia il tempo di portare con sé un documento».

Nel corso della campagna elettorale ha indicato tra le sue priorità per il Parlamento la legge sulla cittadinanza dei migranti e la totale revisione del cosiddetto «pacchetto sicurezza», inclusa la Bossi-Fini. «Una norma che va ribaltata il prima possibile», ha ribadito in più occasioni. Ma anche, ha sottolineato in una recente intervista, «mi batterò affinché l’Europa non mandi in soffitta un sistema di welfare all’avanguardia, perché l’Italia ritrovi la sua centralità nel bacino del Mediterraneo e perché il ruolo e la rappresentazione delle donne nella nostra società non sia umiliante come lo è stato negli ultimi tempi».

Moltissimi i riconoscimenti

Numerosi i premi ricevuti. Tra di essi, la Medaglia ufficiale della commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999) e il titolo di Cavaliere ordine al merito della Repubblica italiana (2004).


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