Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:18:24

Chiesa rischia di pagare l’Ici. Monti pensa ad un nuovo emendamento

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La prima a congratularsi con il governo italiano è Bruxelles. L’emendamento in programma da Mario Monti “costituisce un progresso sensibile” –  ha detto  il portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Joaquin  Almunia –  se dovesse passare “sarà attentamente esaminato”. Poi in merito alla procedura europea di infrazione per aiuti di Stato aperta nel 2010 il portavoce di Bruxelles ha chiarito: “noi speriamo di poter chiudere la procedura di infrazione contro l’Italia. Quando l’emendamento sarà votato dal Parlamento italiano, sarà esaminato» dalla Commissione.

Il governo così intende far applicare l’imposta comunale sulle strutture commerciali che appartengono alla Chiesa ma non a quelli religiosi. Quindi cliniche, scuole, pensioni e altro non saranno più esenti dall’Ici e porteranno alle casse dei comuni una somma stimata che si “aggira sui 500-600 milioni di euro”, come ha spiegato il presidente dell’Anci Graziano Delrio.

A fronte delle polemiche già da tempo tornate a galla contro la Chiesa, accusata di avere dalla propria molti se non troppi privilegi fiscali, oggi parrebbe che la vicenda sia destinata finalmente a cambiare. D’altra parte è da tempo che si parla di sacrifici ai danni degli Italiani e dal momento che la terra dove camminiamo è di tutti, compresa quella su cui poggiano le migliaia di strutture ecclesiastiche, è giusto che ognuno cominci a pagare il dovuto.

La decisione di Monti anticipa fra l’altro l’imminente cerimonia per i Patti Lateranensi che vedrà domani il premier e gran parte dei suoi ministri incontrare presso la Santa Sede il presidente della Cei Angelo Bagnasco e il Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. La risposta dai vertici del Vaticano non si è fatta attendere, anche perché la questione era già arrivata molto prima sui tavoli diplomatici ed era stata già ampiamente discussa. Bagnasco aveva quindi dichiarato nel gennaio scorso la sua disponibilità ad eseguire data la “materia di tipo unilaterale e non concordataria” ovvero “una legge dello Stato: e alle leggi si obbedisce”. La Cei quindi oggi ha replicato che “ogni intervento volto a introdurre chiarimenti alle formule vigenti sarà accolto con la massima attenzione e senso di responsabilità” a patto però che “sia riconosciuto e tenuto nel debito conto il valore sociale del vasto mondo del no profit”.

Monti, che comunque ha detto di voler chiarire meglio nel merito dell’emendamento presentando la questione in parlamento, vuole tuttavia che la procedura d’infrazione dell’Ue venga chiusa definitivamente. Il fisco avrà modo di risalire alla destinazione prevalente e con un rapporto percentuale si farà pagare le quote dovute. Non saranno esenti dal pagamento il mondo del volontariato e le organizzazioni non lucrative. Per il dettaglio bisognerà aspettare che la norma sia presentata ufficialmente anche se da queste anticipazioni possiamo dedurre un ulteriore grande passo in avanti da parte di questo governo.


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