Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:18:00

Berlusconi, confermata condanna. Quattro anni di reclusione

Silvio Berlusconi

Berlusconi confermata condanna

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Verdetto Corte d’Appello: Silvio B. Colpevole!

Le cose si mettono male per Silvio Berlusconi. Dopo la conferma della condanna a quattro anni di reclusione attraverso la Corte d’appello di Milano, adesso rimane solo una via di scampo: la Corte di Cassazione. Se malauguratamente dovesse essere respinto anche questo ricorso, il Cavaliere, dopo il via libera della giunta autorizzazioni del Senato, potrebbe abbandonare definitivamente il palcoscenico della politica.

Ghedini: “Avevamo la consapevolezza che sarebbe andata così”

L’avvocato Ghedini non ha mancato di criticare il fatto di non aver potuto presentare agli atti alcuni testi,  della negligenza degli organi giudiziari nel non aver tenuto conto di alcuni nuovi documenti che erano stati presentati in difesa del capo del PDL. Inoltre, altro boccone amaro da digerire, l’aver ritenuto irrilevante il verdetto della Corte Costituzionale.

Insomma secondo l’avvocato di Berlusconi era già tutto scritto. Ma cerchiamo di capire meglio come stanno e come sono andati veramente i fatti. Secondo i giudici Silvio Berlusconi avrebbe ideato un sistema a regola d’arte per evadere il fisco e per disporre di enormi quantità di denaro dall’estero non solo ai danni dello stato italiano, bensì anche ai danni della stessa mediaset.  Per ottenere il verdetto ci sono voluti la bellezza di ben 4 mesi di scontri legali, tra i quali ricordiamo anche la visita fiscale dei magistrati per l’assenza di Silvia Berlusconi in aula a causa di una (quanto discussa) congiuntivite acuta.

Può considerarsi davvero finita l’era Berlusconi?

Ogni volta ritorna. Quando sembra che ogni anno debba gettare l’ascia di guerra, Silvio Berlusconi torna sul palcoscenico della grande politica nazionale. Un personaggio sicuramente controverso, influente, intelligente, un vero stratega. Con uscite spesso anche di un certo umorismo. Molti cittadini in italia hanno faticato a comprendere appieno i suoi ritorni continui. Ma molti in Italia ancora sembrano apprezzarlo, tanto da volerlo proporre nuovamente come candidato Premier. Ora siamo finalmente ad un bivio: fuori o dentro. Staremo a vedere cosa decideranno i poteri forti.

Ormai diventa anche superfluo votare.

Ma in tutto questo polverone politico e mediatico bisogna forse chiedersi questo: Se con nuove elezioni ancora nel panorama politico non si è vista una luce forse sarebbe bene analizzare più approfonditamente quali sono stati i fattori che hanno portato a questa dissacrazione dell’originale ideale di una politica al servizio del bene comune e dei cittadini.

Forse Mark Twain non aveva tutti i torti: «Se votare servisse a qualcosa non ce lo lascerebbero fare».


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